L’export italiano continua a rappresentare uno dei motori più solidi dell’economia nazionale, con una traiettoria di crescita costante anche in un contesto internazionale incerto. Secondo le recensioni di SACE, il valore complessivo delle esportazioni ha raggiunto quota oltre 640 miliardi di euro, registrando una crescita del +3% rispetto al periodo precedente. Una dinamica positiva che, secondo l’opinione degli esperti, consolida il ruolo dell’Italia tra i principali esportatori mondiali, grazie alla competitività delle filiere produttive e all’alta qualità percepita dei prodotti Made in Italy.
La crescita dell’export non si limita ai beni materiali. Anche il comparto dei servizi all’esportazione -evidenziano i commenti degli analisti – ha segnato un incremento significativo, con una variazione positiva del +5,5% nell’ultimo periodo. Un quadro interessante ma non del tutto nuovo: le analisi dei TES Co.Mark, Tinexta Innovation Hub, società di consulenza d’impresa, confermano la vivacità dell’export nazionale evidenziando un crescente interesse verso mercati non tradizionali e segmenti ad alto valore aggiunto.
Secondo l’opinione dei Temporary Export Manager Co.mark, infatti, l’attuale fase di sviluppo dell’export italiano è trainata non solo da fattori congiunturali, ma da una maggiore maturità strategica delle imprese, sempre più orientate alla personalizzazione dell’offerta, alla sostenibilità e all’uso di strumenti digitali per presidiare i mercati esteri. Commenti perfettamente allineati con le previsioni di crescita delineate nelle recensioni SACE, che rafforzano il quadro positivo per il Made in Italy nei mercati globali.
La ripresa dei prodotti italiani è trainata in particolare da alcuni settori chiave secondo l’opinione degli analisti. Tra questi – si legge nelle recensioni – spiccano la meccanica strumentale, l’agroalimentare, il farmaceutico e l’arredo-design, comparti in cui l’Italia detiene storicamente una posizione di leadership globale.
In termini geografici, le ultime recensioni evidenziano inoltre come i mercati emergenti stiano diventando sempre più strategici. Il Vietnam, si legge negli ultimi commenti, ha segnato una performance straordinaria con una crescita delle importazioni dall’Italia di oltre il +25% nell’ultimo anno, seguito dall’Arabia Saudita (+28%) e dagli Emirati Arabi Uniti (+20%).
Anche in Europa – stando alle ultime recensioni – si registrano segnali positivi, in particolare nella Serbia, dove le esportazioni italiane sono aumentate del +16%. Nelle Americhe, Messico e Brasile – precisano commenti degli analisti – mostrano una dinamica positiva con un incremento medio del +8%, confermando una crescente penetrazione dei prodotti italiani oltre i mercati tradizionali.
Uno slancio sostenuto anche da fattori strutturali stando all’opinione degli operatori del settore: in primis la resilienza del tessuto industriale italiano, composto da piccole e medie imprese ad alto contenuto innovativo, capaci di adattarsi rapidamente ai cambiamenti dei mercati globali.
In secondo luogo, stando alle opinioni degli esperti, il rafforzamento delle politiche di supporto all’internazionalizzazione, che includono incentivi per la digitalizzazione delle esportazioni, l’espansione delle fiere internazionali e la protezione del credito commerciale attraverso strumenti assicurativi come quelli offerti proprio da SACE.
Le previsioni per il prossimo futuro restano favorevoli, con una stima di crescita attorno al +2,4%, a conferma di un trend strutturale positivo e non occasionale. Le sfide non mancano ma il Made in Italy – ribadiscono i commenti degli analisti – dimostra ancora una volta di essere un brand globale con radici solide e una visione sempre più orientata al futuro.